giovedì 23 giugno 2016

C'era una volta in Portogallo, il racconto di una gara e la scoperta di un paese

Un progetto nato dalla passione per uno sport, il ciclismo e l'amore per un paese il Portogallo. Due ragazzi italiani Luca Onesti (fotografo professionista) e Daniele Coltrinari (giornalista free lance) bici alla mano hanno seguito negli ultimi tre anni 'La volta do Portugal' una delle gare ciclistiche più antiche, ma purtroppo meno conosciute del vecchio continente. Un tour che non è stato semplicemente ciclismo, ma anche racconto, incontri, interviste, paesaggi e tanto altro può offrire questo affascinante paese. Un diario di vita ed esperienze, nel nome dello sport e dell'amicizia, in cui si ripercorrono a tappe luoghi, tradizioni culturali ed enogastronomiche che difficilmente troverete in una guida turistica tradizionale. Da tutto questo è nato un libro 'C'era una volta in Portogallo' di prossima pubblicazione per Tuga Edizioni con la prefazione di Marco Pastonesi, giornalista e scrittore e già editorialista della Gazzetta dello Sport. 
Ma l'avventura non finisce qui, almeno sperano Luca e Daniele, che per affrontare la loro quarta Volta del Portogallo, ovvero la numero 78 nella storia di questa competizione a tappe, hanno indetto un progetto di crowfounding con cui aderendo si può prenotare una copia del libro e sostenerli in questa sorta di progetto in divenire. 
Prenota una copia di C'era una volta in Portogallo: clicca qui

Daniele Coltinari e Luca Onesti
Daniele Coltrinari e Luca Onesti sono anche gli ideatori di sosteniamopereira.org uno dei blog di riferimento degli italiani a Lisbona e gli autori assieme a Massimiliano Rossi del documentario sugli italiani a Lisbona 'Lisbon Storie' in corso di presentazione in numerosi festival e rassegne.



Tavira la perla dell'Algarve

Come primo viaggio in Algarve mi sono fatto consigliare da alcuni portoghesi per non finire in posti da turismo di massa e per assaporare il cosiddetto Portogallo 'autentico' che in questa terra agli estremi confini occidentali dell'Europa esiste e resiste (non si sa per quanto ancora). Tavira si trova nella parte orientale dell'Algarve quella più vicina al mediterraneo. La scelta è stata dettata anche nel tentativo di sfuggire all'acqua gelida dell'oceano e al vento che caratterizza tutto il lungo litorale luistano. La cittadina rimane a poche miglia dal mare, divisa da una laguna che con il tempo l'ha separata e protetta dalle acque dell'oceano e dai nemici arabi o spagnoli. Si tratta di un borgo pittoresco dall'atmosfera ovattata e rilassante, pieno di chiese e palazzi storici, viuzze e scorci panoramici suggestivi dove il bianco è il colore predominante con aggiunte di turchese, rosa e verde. Paese di tradizione marinare e di pescatori, conserva parte delle mura della città vecchia in parte distrutte dal disastroso terremoto del 1755 che sconvolse l'intero Portogallo. Nella parte alta del paese vi sono i resti di un castello moresco, gli arabi occuparono l'interno Algarve per circa due secoli fino al 1242, lasciando testimonianze importanti della loro presenza. Ma Tavira venne popolata sin dai tempi degli Antichi romani, difatti è opera loro il ponte principale che unisce i due lati della cittadina attraversata dal Rio Galao






Ma la vera perla balneare del posto è la famosa Ilha de Tavira (Isola di Tavira) collegata con un battellino (2uro a/r) vi ritroverete in 15 minuti scarsi di navigazione in una sorta di paradiso terrestre fatto di dune che occupano gran parte dell'isola e di una spiaggia dalla sabbia cristallina, piena di conchiglie lunga piu di 10 km. Arrivati con il battello, dopo una pinetina che offre refrigerio durante la calura, c'è la zona turistica con ristoranti di pesce. Se riuscirete a resistere all'appetito superata questa zona inizia il punto della spiaggia più attrezzato con vari stabilimenti balneari. Se non siete amanti di questo tipo di turismo non avrete altro che andare poco più avanti per avere diversi chilometri di spiaggia libera dove è possibile praticare anche naturismo. L'isola di Tavira merita alla grande, quello che di fatto la discosta da una spiaggia caraibica è la mancanza di palme, per il resto non ha nulla da invidiare.



La notte di Tavira è over 30, ovvero non caotica,  ci sono diversi ristoranti di pesce e qualche tipica tasca portoghese. Essendo meta di turismo della terza età, soprattutto anglosassone state attenti ai posti 'acchiappa turisti', in ogni caso male che vada spenderete sempre meno che in Italia. Per il dopo cena ci sono almeno un paio di posti dove fanno musica dal vivo, un Pub irlandese primo fra tutti, si chiama The Black Anchor e si trova una volta passato il ponte romano sulla sinistra. Ci sono anche classici bar portoghesi con la birra a 1 euro come la Tasca do Ze Andrè e altri in entrambi i lati del rio. Per dormire in maniera low cost esistono diversi Bad and Breakfast e un ostello (pousada de juventude tavira) in ottime condizioni, pulito e accogliente dove è possibile dormire per 13 euro a notte.