giovedì 22 maggio 2008

REPORTAGE: OCCUPAZIONE EX-OSPEDALE SANT'ANTONINO DI FIESOLE







Stamani sono entrato all'interno dell'ex- ospedale Sant'Antonino di Fiesole occupato sabato scorso da circa un centinaio di romeni e rom (no 250 come dice il sindaco), aiutati dal Movimento di lotta per la casa di Firenze. Sono stato accolto bene da persone gentili che hanno parlato senza problemi del loro disagio di essere umani senza una casa stabile che corrono da un occupazione all'altra, da uno sgombero all'altro. Il loro principale problema attualmente è l'acqua potabile, negata dagli amministratori fiesolani che di tutta fretta si sono mossi per ordinare lo sgombero immediato di uno stabile fatiscente ma non pericolante, abbandonato da più di 10 anni. I bambini che vivano nella struttura sono circa 20, loro più di tutti necessitano di un ambiente sereno dove poter vivere e dove andare a scuola. L'aver negato l'acqua potabile e l' energia elettrica è un fatto secondo me grave per chi si riempie spesso la bocca di parole come accoglienza e diritti umani. Il problema di queste persone necessariamente è dove vivere per poter vivere, visto che vengono dirottati da un posto all'altro come pacchi umani senza che nessuno si ponga il problema di che fare di questa gente, ed anzi vengono sempre più additati come mostri, mali della società da allontanare al più presto. Il destino degli abitanti del Sant'antonino è quantomai incerto, l'unica cosa limpida è la volontà degli amministratori e dell'opposizione di centro - destra di allontanarli al più presto dal salotto buono di Fiesole per mandarli chissà dove. Qualcuno cinicamente potrebbe dire o pensare..tanto sono nomadi un posto lo troveranno (lontano da casa mia magari)!!

3 commenti:

Unknown ha detto...

Questo commento sull'occupazione dell'ex Ospedale Sant'Antonino di Fiesole, pur essendo abbastanza interessante, purtroppo non considera la situazione da tutti i lati. Certo che l'iniziativa Lotta per La Casa Firenze si occupa di un lavoro nobile - i problemi di questo gruppo sono tragici, e ancora più
tragico è il trattamento che gli extra-comunitari subiscono in questo paese - però questa iniziativa non è stata eseguita in modo efficace.

Vivo e lavoro a Fiesole nella stessa strada dove si trova l'ex ospedale Sant'Antonino, e pochi giorni dopo l'occupazione dell'edificio un nostro appartamento che si trova accanto all'ospedale è stato totalmente svaligiato. Vivono fra questa gente che ha tanto bisogno del nostro aiuto anche dei criminali che dovevano essere controllati e accusati prima dell'occupazione.

Sono straniera anch'io, capisco benissimo quanto è difficile sistemarsi in questo paese, ma si deve per forza distinguere fra extra-comunitari regolari e quelli illegali, quelli per esempio che vengono in Italia per scappare le pene dei reati commessi nel proprio paese.

Non e' nell'interesse degli extracomunitari che vivono un'esistenza onesta qui in Italia raggruppare loro con persone che vivono vite da criminali, e secondo me su questioni del genere e' sempre meglio non generalizzare troppo, nemmeno quando sembra una situazione palese di "buono contro cattivo".

Anonimo ha detto...

Be, parli facile. Peccato che a fiesole sono già state sveligiate 3 case. Ora se permetti, uno si sente anche minacciato. Perchè loro stessi non allontanano di delinquenti che si nascondono tra loro? Sinceramente, io vado spesso a fiesole per vari motivi e ti assicuro che vedo tanti scendere dal bus che sono muratori e lavorano. Ben vengano questi qui. Ma se uno di loro entra in casa per rubare, bhè, spiacente, ma io dico fuori dai piedi. Anche perchè se solo li provi a guardare ti minacciano pure. Sapessi quante volte mi è capitato di guardare dal finestrino, sedermi e vedere arrivare questi qui che ti danno di cagna se non gli lasci il posto...

Alessandro Allori ha detto...

Nessuno giustifica i furti negli appartamenti e chi li subisce è vittima anch'essa di una situazione di degrado e marginalità. E' un dovere delle persone oneste del Sant'Antonino allontanare chi delinque da chi lavora onestamente. Ma il problema secondo me è un altro: queste persone oneste e non, con molti bambini al seguito, vengono sballottate di occupazione in occupazione senza che le istituzioni (regione, provincia, comuni ecc) intervengano per dare una sistemazione a chi veramente vuole lavorare e a chi ha il dovere di mandare i bambini a scuola. Bisogna rifiutare questa ondata di rigetto nei confronti del diverso affrontata in Italia in maniera schizzofrenica. Per fare un esempio è inaccettabile che i rom vengono identificati come il male di Napoli quando sappiamo bene che i problemi di quella città stanno altrove. Attenti alle guerre tra poveri che si stanno innescando Italia, sono degenerezioni pilotate dai media che portano ad identificare il male nell'anello debole della società e non nei parassiti del potere e dell'economia che se la ridono di fronte a queste situazioni.