martedì 12 aprile 2016

Daniela Crespi e l'affascinante tecnica dell'incisione

“L’incisione non e’ solo una tecnica artistica affascinante, è una sorta di alchimia in cui a un certo punto del processo la materia sembra prender vita e il risultato finale non è quasi mai quello che avevi in testa all’inizio, hai come la sensazione di vedere qualcosa di vivo che prende forma e diventa reale”. Con queste parole l’artista torinese Daniela Crespi cerca di spiegare la sua arte, quella stessa passione che l’ha spinta nel 2008 a trasferirsi da Torino a Lisbona prima per ragioni di studio e poi per lavorare e vivere.
Daniela e’ una delle protagoniste del documentario Lisbon storie (maggiori info le trovate qui) di Daniele Coltrinari , Luca Onesti e Massimiliano Rossi che sara’ presentato alla nona edizione di 8 ½ Festa do Cinema Italiano presso lo storico Cinema São Jorge di Lisbona.
Parlaci del tuo percorso artistico e di come sei approdata a Lisbona
Ho studiato scultura e incisione all’Accademia Albertina delle Belle arti di Torino, proprio durante i miei studi scelsi dietro consiglio di un mio amico di fare l’Erasmus a Lisbona. Ero affascinata dalla lingua anche se non conoscevo niente del Portogallo. L’idea era quella di stare più tempo da queste parti per cercare di conoscere meglio la cultura, non volevo fare la classica studentessa straniera all’estero per capirci.
Conobbi un ragazzo che lavorava nello studio dello scultore Francisco Simoes, artista di cui divenni allieva e che considero ancora oggi il mio mestre (maestro), una persona con cui ho instaurato un rapporto che considero paterno e reverenziale. Mi ha permesso di maturare artisticamente e di imparare a fare il gesso come si deve.
Raccontaci questa tecnica e del perché ti affascina tanto?
L’incisione e’ nata quasi in contemporanea con la carta. E’ una tecnica di stampa che assieme alla tipografica riproduce immagini ma anche scritti, è una tecnica incredibile, una sorta di alchimia il cui risultato dipende da tanti fattori. Si parte da un disegno su una lastra che poi attraverso diversi passaggi si trasforma e prende forma, dandoti la sensazione in certi istanti di essere “vivo” e per questo non sai mai veramente quale sarà il risultato finale.
Lisbona ti ha dato la possibilità di esprimere la tua arte, ma nel complesso come vivi la realtà portoghese. Parlaci dei pro e dei contro
Come ti ho detto l’incisione è il primo motivo per cui continuo a vivere qui. Per il resto è un posto in cui riesci ad avere momenti positivi e a fare tante cose gratificanti avendo la tua indipendenza. Il contro di questi ultimi anni è stato l’aumento del costo della vita non proporzionato agli stipendi, quando sono arrivata facevo un part time e vivevo abbastanza bene, ora con un full time posso permettermi qualche cena e poco più.
La mentalità portoghese nel lavorare è molto diversa dalla nostra, un difetto che hanno è che sono molto lenti e a volte si lamentano per lamentarsi, invece dovrebbero essere più reattivi verso quello che gli viene imposto dall’esterno.
Consiglieresti agli italiani di visitare il Portogallo? Secondo te cosa dovrebbero fare i portoghesi per far conoscere maggiormente il loro paese?
E’ un paese bellissimo da visitare, anche perché è poco conosciuto. In generale dovrebbero pubblicizzare meglio la loro cultura e non pensare solo a costruire alberghi su alberghi, come sta succedendo ultimamente a Lisbona. I portoghesi secondo me, poi, hanno un senso di inferiorità verso l’esterno ingiustificato. Dovrebbero prendere coscienza dell’importanza della loro storia e della loro cultura e magari preoccuparsi di comunicarlo meglio all’estero.
Maggiori info su Daniela Crespi le trovate qui:
tatadany@hotmail.com




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