domenica 2 dicembre 2007

Una Firenze insolitamente nebbiosa

"Scese la nebbia nella città del giglio nascondendo in un velato grigiore le bellezze che tutto il mondo è solito invidiarle, celò in uno sfacato grigiore anche tal tizio col cappellino che altro non fu che il sottoscritto"

"Scese il tizio col cappellino che altro non fu che il sottoscritto dal muricciolo in pietra serena che costeggia il vecchio fiume Arno di manzoniane memorie e si mise con visibile interesse a mirar le pantegane che piccoline (mica tanto) cercaron quella notte rifugio dalla nebbia e dal freddo che il lor peloso mantello marrone non riusciva a trattenere"
"D'un tratto s'addensò ancor di più la nebbia tanto da far sembrar lo ponte vecchio come un quadro sfocato dall'incerta forma e dalla curiosa bellezza. Li turisti che lo giorno in massa vi passeggiano son un momentaneo ricordo e uno strano sentimento di pace parve posarsi sul singolar contrasto"

"Il tizio col cappellino, ormai tolto, sazio del suo mirar la sora nebbia e le sore pantegane uscì fuori dalla selva oscura dove la retta via era smarrita e felice dopo essersi rifocillato l'animo decise che era giusto cocedersi un calice di luppolo fermentato che dicesi faccia bene a lo sonno"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bel blog... e sei anche fotogenico ;-)

Anonimo ha detto...

ciao grande!!! l'idea è bella e sono sicuro che diventerà un bel luogo di incontro.....a presto sentiamoci per il libro....